Un unicum, quello che si è tenuto al Ristorante Gardenia a Caluso. Protagonista? La regione di Castiglia – La Mancia. Il merito di questo evento va all’Ente Spagnolo del Turismo, che ha proseguito il suo impegno di promozione turistico-gastronomica con una nuova tappa “a quattro mani”. La chef già stella
Michelin Mariangela Susigan ha duettato in cucina con l’ospite spagnola Teresa Gutiérrez, chef del Ristorante Azafrán a Villarrobledo (provincia di Albacete). Il pranzo, che ha avuto luogo il 22 novembre nel paese in provincia di Torino, ha visto le due chef duettare in cucina valorizzando soprattutto le grandi materie prime della regione spagnola, dall’Olio extravergine all’artemisia al formaggio
manchego, dallo zafferano locale alle piccole particolarissime melanzane di
Castiglia – La Mancia.
“Anche in questa occasione l’Ente Spagnolo del Turismo ha voluto raccontare un’altra regione del nostro Paese, ancora poco “battuta” a livello turistico, ma che nasconde grandi tesori, storici e paesaggistici, forte di una lunga tradizione culturale, con un artigianato ancora vivo e sentito dai suoi abitanti, senza dimenticare ovviamente le materie prime di altissima qualità, interpretate da chef come Teresa nei grandi ristoranti che spaziano da Toledo a Cuenca”, hadichiarato Blanca Pérez-Sauquillo López, direttrice dell’Ente Spagnolo del Turismo e Console aggiunto presso il Consolato Generale di Spagna a Milano.
LA SPAGNA AL FEMMINILE
“La Spagna al femminile” è il progetto dell’ Ente Spagnolo del Turismo – Turespaña, che pone l’arte culinaria al centro della promozione turistica della Spagna in Italia. Un progetto che fino ad ora ha presentato in Italia, promuovendo il turis attraverso la cucina, differenti regioni della Penisola Iberica: dalle Asturie alla Galizia passando per la Regione Valenciana fino all’Aragona. Questa volta, nel
provincia di Torino, la protagonista è stata la regione della Castiglia – La Mancia.
“Siamo entusiasti di condividere questo evento, che celebra la cultura gastronomica come linguaggio universale, valorizzando al contempo il ruolo della donna nel turismo. Attraverso i sapori autentici della cucina di Castiglia-La Mancia, invitiamo a scoprire una terra ricca di storia e tradizioni, raccontata
dagli ingredienti e dalla passione grazie a questo quattro mani di Teresa e Mariangela”, ha aggiunto la direttrice dell’Ente Spagnolo del Turismo.
UN RACCONTO A QUATTRO MANI
Un’esperienza, quella del pranzo tenutosi al Ristorante Gardenia, che non si discosta dalla buona riuscita di una ricetta in cucina. Si prende l’esperienza di due grandi chef con background solidi seppur differenti, si mixano le materie prime di alto livello provenienti un po’ dal Piemonte un po’ dalla regione della Castiglia – La Mancia e si ottiene come risultato un menù vario, ricco, divertente e intrigante,
capace di raccontare attraverso il piatto due cucine lontane ma vicine allo stesso
tempo.
Cruda di fassona piemontese, barbabietola, brassicacee, olio extravergine di artemisia e tegola di fie
“La nostra cucina – spiega la chef spagnola – è figlia dei grandi prodotti che nostro territorio ci regala. Partiamo dalle ricette della nostra tavola, dalle materie prime e dai loro metodi di lavorazione tradizionali. Da lì diamo vita a piatti semplici ma capaci di esaltare appieno la nostra terra e i suoi tesori”.
A dare il via all’esperienza a tu per tu tra le due regioni spagnola e italiana, la resident, con Cruda di fassona piemontese, barbabietola, brassicacee, tegola di fieno e, a richiamare il territorio della collega, l’olio extravergine di artemisia. Toc poi a Teresa Gutiérrez con “Atascaburras”, noci tostate e formaggio manchego, una Dop spagnola a pasta pressata prodotto da latte di pecora.
“Atascaburras”, noci tostate e formaggio manchego Per il primo piatto si torna tra i classici piemontesi: Risotto Carnaroli allo zafferano con chorizo, caprino e liquirizia. Poi in Spagna, con la Pernice e “Gazpachos manchegos”. A chiudere un dolce della tradizione della regione della Castiglia – La
Mancia, Mela, miele della Alcarria e Zafferano di La Mancia.
Sempre sul solco della valorizzazione della regione spagnola, gli abbinamenti ai piatti: accanto ai bianchi piemontesi vitigno Erbaluce, hanno trovato posto un vino rosso 1853 Reserva de la Familia Bodegas col Tempranillo e il Dolce Enero de Bodegas Altolandòn, le cui uve vengono raccolte a gennaio ad alta quota (oltre i 1200 metri).
Mela, miele della Alcarria e Zafferano di La Mancia “Abbiamo voluto, in questa importante e unica occasione, dare spazio alla gastronomia spagnola anche utilizzando le materie prime del posto, come l’olio all’artemisia e lo zafferano, nei nostri piatti. Commistioni di culture e di prodotti come queste possono dare grandi risultati, com’è stato per la Cruda di fassona, contaminata dal tocco energico dell’olio”, ha raccontato Mariangela Susigan.
CASTIGLIA-LA MANCIA
La regione di Castiglia-La Mancia, nota in tutto il mondo per le avventure di Don Chisciotte, è ricca di paesaggi naturali, con un grande patrimonio storico, feste uniche e una personalissima gastronomia.
Toledo A cominciare dalle due città Patrimonio Culturale dell’Umanità, Toledo e Cuenca.
La prima, arroccata su un monte, ha accolto davvero tante civiltà durante la sua storia. Cattedrali, sinagoghe, gli antichi ospedali, la Moschea, le mura, i ponti… E ancora, terme romane, bagni tuschi, cisterne medievali e grotte sotterranee, a dimostrare l’influenza di tante culture dal punto di vista storico-geograf Cuenca, dal canto suo, è la città delle case sospese, con i balconi affacciati sulla
gola del fiume Huécar. Qui i musei la fanno da padron La regione è attraversata da linee guida che legano tanti territori caratterizzati da pitture rupestri antiche, complessi monumentali e parchi naturali, il tutto
costeggiato da alloggi eccezionali, che raccontano tutta l’ospitalità di questo ancora troppo poco esplorato territorio.
Case sospese di Cuenca
Scegliendo i giusti momenti durante l’anno, si può vivere l’atmosfera suggestiva delle feste tradizionali, ma per chi non avesse questa possibilità, non mancheranno i luoghi dove scoprire le tante vene artistiche dell’artigianato locale o, ancora e soprattutto, la ristorazione eccellente di questa regione spagnola.
L’olio d’oliva dei Monti di Toledo, le melanzane di Almagro, l’aglio viola di Las Pedroñeras, le cipolle di Recas, l’agnello mancego, il marzapane di Toledo, il melone della Mancia, l’eccellente cacciagione, il formaggio di pecora, i rinomati legumi, le trote dell’alto Tago, le verdure e gli ortaggi coltivati nelle pianure dei nostri fiumi, o i diversi vini e i liquori prodotti in tutta la regione sono solo alcu
delle materie prime vocate del territorio.
L’OSPITE.
Teresa Gutiérrez, chef del Ristorante Azafrán Teresa Gutiérrez è la proprietaria e chef del Ristorante Azafrán a Villarrobledo (provincia di Albacete, regione di Castiglia-La Mancia, Spagna), aperto dal mese di
ottobre del 2008. Inizialmente iscritta alla facoltà di Odontoiatria, ha deciso di seguire la sua
passione per la cucina, studiando alla Escuela de Hostelería di Valencia e alla Escuela de Hostelería di Avignon. La sua cucina è radicata nelle tradizioni della Mancia, adattata con sensibilità alla modernità e sempre rispettosa dei prodotti della sua terra, Castiglia-La Mancia.
Prima di aprire il proprio ristorante, ha maturato esperienza in diverse cucine prestigiose in Spagna, tra cui Albacar (Valencia), La Sucursal (Valencia), El Faro del Puerto (El Puerto de Santa María) e Riff (Valencia).
Teresa è stata anche concorrente nella seconda edizione di Top Chef Spagna nel 2014 e insegna pasticceria nella Scuola online di Master Chef Spagna. Inoltre, ha ricevuto una formazione in nutrizione dalla Harvard Medical School ed è certificata come Health Coach dall’Institute for Integrative Nutrition, combinan così gastronomia e una dieta sostenibile e salutare.
L’équipe che guida ad Azafrán è composta interamente da donne e questo viene percepito dal cliente nella loro particolare cura per le cose (né migliore né peggiore che nelle équipe miste o maschili, semplicemente diverse). Nel 2019, Teresa ha ricevuto il Premio Nazionale di Gastronomia JRE a San
Sebastián per la sua carriera eccezionale. Nel giugno del 2022, è stata insignita dell’Heritage Award JRE a livello europeo a Stoccarda, in Germania. Nel novembre 2019, è stata relatrice al prestigioso congresso Worlds of Flavor a Napa (California), organizzato dal Culinary Institute of America, dove ha divulgato la storia e i prodotti della gastronomia manchega.
Dal 2020 è ambasciatrice della Denominazione di Origine Protetta Azafrán de La Mancha. Nel novembre 2022 ha tenuto una formazione sull’uso dello zafferano della Mancia in cucina per i dipendenti di Google a Palo Alto, California. Ha partecipato come relatrice al VII Foro Mundial de la Gastronomía Mexicana,
tenutosi in Messico (Guadalajara e Morelia) nell’ottobre 2022 e nel novembre 2023.
Di recente, nell’ottobre 2023, Teresa ha ricevuto il premio Culinaria “Talento Femminile” per il suo contributo alla gastronomia.
LA CHEF RESIDENT
Mariangela Susigan, del Ristorante Gardenia. La storia del ristorante Gardenia e dello chef Susigan iniziano nel dopoguerra,quando Assunta e Amedeo, genitori di Mariangela, si trasferiscono in Francia e
trovano lavoro, lei come cuoca e lui come giardiniere presso alcuni nobili castelli.
Nell’ultimo castello in cui lavorano a Tolosa, Assunta ha modo di apprendere dalla Madame Solange de Lasusse Parmantier le ricette e i segreti dell’alta cucina di corte francese. Nel 1959 decidono di tornare in Italia, nello specifico in Piemonte Caluso, con Mariangela piccola.
Nel 1977 Assunta e Mariangela, con il marito Mauro, decidono di aprire il Ristorante Gardenia “Bar, Cucina Tipica” presso una casa di Corte dell’800. Una cucina di tradizione sabauda e piemontese, con agnolotti fatti in casa, fritto misto piemontese, finanziera.. unita alla grande cucina francese, appresa negli anni.
Curiosità, talento, sperimentazione e determinazione portano Mariangela e il Ristorante al riconoscimento della stella Michelin nell’anno 2001. Da allora una cucina in evoluzione che si avvicina sempre di più al mondo vegetale e delle erbe spontanee.
La filosofia dello chef in cucina si traduce anche in sostenibilità dell’econ agricola locale, non solo con l’utilizzo di prodotti a km 0, ma anche con attività di comunicazione integrate del territorio attraverso percorsi ed esperienze che vedono coinvolti i produttori di prossimità, i coltivatori, i mercati agricoli.
Una rigorosa filiera etica, rispettosa del territorio, delle tradizioni e del fatico lavoro dei piccoli produttori che consentono di portare in tavola non solo le eccellenze locali ma anche un pezzetto della loro storia, di biodiversità culturale, di biodiversità agroalimentare e dei luoghi. Questa filosofia unita alla ricerca,
sensibilità e consapevolezza verso la natura e l’ambiente hanno portato ad ottenere nel 2021 il nuovo riconoscimento Michelin, la Stella Verde.