L’Arcimboldo magazine online, prende il nome dal pittore del ‘500 Giuseppe Arcimboldo poiché l’artista realizzò le famose “Teste Composte”, ovvero dipinti che, dall’insieme di prodotti ortofrutticoli, pesci e prodotti di cucina rappresentati su tela, rivelavano una figura umana bizzarra, fantastica a tratti misteriosa.
L’Arcimboldo è altresì una statuina dalla forma moderna e stilizzata, creata dal 3D Artist Francesco Conte, esperto in lighting e look dev www.frankwy.com, che premia in Italia e all’estero gli Artisti del Gusto: custodi e ambasciatori di arti antiche, capaci di saper narrare la storia, di comunicare la cultura del proprio territorio, guardando al futuro e restando al passo con i tempi le tendenze, con unicità e capacità emozionale.
Con il riconoscimento de L’Arcimboldo vi è l’attribuzione da uno a tre pennelli, espressione della creatività di ogni artista.
Dopo una serie di valutazioni da parte di professionisti della comunicazione e dell’ambito gastronomico, meritevoli Artisti del Gusto sono entrati a far parte della Guida de L’Arcimboldo con l’assegnazione dei pennelli.
Massimo Giaquinta è nella Guida 2025 de L’Arcimboldo con l’assegnazione di 3 Pennelli nella categoria Artista Espressionista.
Massimo Giaquinta, chef e socio del Ristorante Cortile Arabo a Marzamemi frazione di Pachino in provincia di Siracusa, ci racconta del suo percorso professionale:
-“ Sono nato a Nairobi e con i miei fratelli, siamo cresciuti tra i fornelli delle cucine dove lavorava nostro padre Ciccio, chef storico di numerosi ristoranti del ragusano e non solo.
Non potevo non innamorarmi di questo lavoro, che già a quattordici anni ho scelto per la vita, in maniera del tutto naturale, come se fosse nel mio DNA. Una passione quella per la cucina cresciuta anche nella casa di Monterosso Almo, piccolo paese dei monti Iblei, dove quotidianamente entravo in contatto con la cucina di due culture diverse: quella della nonna, donna forte, cresciuta nel periodo delle guerre, i cui piatti rappresentavano la tradizione e il totale rispetto per la materia prima e quella della mamma Kadija africana, del Kenya, che ha sempre portato in tavola i cibi della sua terra.
Ho fatto la gavetta per molti anni, ho imparato molto da mio padre e durante le numerose esperienze in ristoranti della provincia di Ragusa.
Sono arrivato al ristorante Caol Ishka di Siracusa ed ho ricoperto il ruolo di chef di cucina per sette anni supportato dalla mia brigata, questo un periodo importante per la mia formazione professionale.
Poi numerosi viaggi, mi hanno dato modo di conoscere importanti personaggi del mondo enogastronomico che hanno apprezzato molto la mia cucina.
Nel 2013 dopo un breve periodo di lavoro in un ristorante di Vittoria, decido di trasferirmi al Cortile Arabo di Marzamemi dove già da due anni ne curavo la consulenza.
Nella cucina del Cortile Arabo, affiancato da mio fratello Giuseppe e dalla mia brigata, in un clima sereno e gioioso, realizziamo una cucina che riflette l’essenza delle “contaminazioni” multiculturali che ho assorbito fin dalla culla, piatti della tradizione interpretati in chiave moderna e al passo con i tempi.
L’utilizzo degli ingredienti è sempre ricercato ma soprattutto attento alla stagionalità e a reperire possibilmente prodotti a Km zero e biologici che il mio territorio offre, unico neo la carne di cavallo, che per motivi etici e affettivi non utilizzo nel realizzare i miei piatti.
Credo che la nostra cultura sia ancora troppo ancorata alla tradizione e poco pronta ai nuovi prodotti, la mia creatività è ispirata dagli ingredienti semplici di una volta che rielaboro in chiave moderna, spingendomi con nuovi equilibri di sapori, tecniche e presentazioni, nel rispetto della tradizione ma con occhio aperto al futuro.
Mi lascio guidare dalla curiosità, dagli abbinamenti insoliti e dalla volontà di sorprendere, senza mai perdere di vista l’anima autentica di ogni piatto. Se la mia cucina fosse un paesaggio, sarebbe un tramonto in riva al mare.
Quando creo un piatto, il mio primo obiettivo è far provare al cliente nuove emozioni e sensazioni, considerando che oggi giorno sono molto più propensi a sperimentare e a fidarsi dei consigli dello chef.
Nel 2018 divento socio del Cortile Arabo e continuo d’allora a trasmettere la mia anima culinaria.
Attualmente, oltre a gestire la cucina del Cortile Arabo, ho aperto insieme ad alcuni soci un Sicilian Bar a Portopalo di Capo Passero, paese in cui vivo con la mia famiglia.
In futuro spero di crescere ancora professionalmente, avere un ristorante tutto mio e portare la mia cucina in giro per il mondo.
Il mio motto professionale è: non fermarsi dinnanzi alle varie vicissitudini, migliorarsi sempre e soprattutto divertirsi.
Massimo Giaquinta
L’Arcimboldo online magazine, takes its name from the 16th century painter Giuseppe Arcimboldo because the artist created the famous “Composite Testes”, or paintings that, from the set of fruit and vegetables, fish and kitchen products represented on canvas, revealed a bizarre, fantastic and at times mysterious human figure.
L’Arcimboldo is also a statuette with a modern and stylised shape, created by the 3D Artist Francesco Conte, expert in lighting and look dev www.frankwy.com, who rewards the Artists of Taste in Italy and abroad: custodians and ambassadors of ancient arts, capable of telling the story, communicating the culture of their territory, looking to the future and keeping up with the times and trends, with uniqueness and emotional capacity.
With the recognition of L’Arcimboldo there is the attribution of one to three brushes, an expression of the creativity of each artist.
After a series of evaluations by professionals in the communication and gastronomic fields, deserving Artists of Taste have become part of the L’Arcimboldo Guide with the assignment of brushes.
Massimo Giaquinta is in the 2025 L’Arcimboldo Guide with the assignment of 3 Brushes in the Contemporary Artist category.
Massimo Giaquinta, chef and partner of the Cortile Arabo Restaurant in Marzamemi, a hamlet of Pachino in the province of Syracuse, tells us about his professional career:
– “I was born in Nairobi and with my brothers, we grew up among the stoves of the kitchens where our father Ciccio worked, a historic chef of numerous restaurants in the Ragusa area and beyond.
I couldn’t help but fall in love with this job, which I chose for life already at the age of fourteen, in a completely natural way, as if it were in my DNA. A passion for cooking that also grew in the house of Monterosso Almo, a small village in the Iblei mountains, where I came into contact with the cuisine of two different cultures every day: that of my grandmother, a strong woman who grew up during the wars, whose dishes represented tradition and total respect for the raw material, and that of my African mother Kadija, from Kenya, who always brought the foods of her land to the table.
I worked my way up for many years, I learned a lot from my father and during the numerous experiences in restaurants in the province of Ragusa.
I arrived at the Caol Ishka restaurant in Syracuse and held the role of chef de cuisine for seven years supported by my brigade, this was an important period for my professional training.
Then numerous trips gave me the opportunity to meet important people in the food and wine world who greatly appreciated my cuisine.
In 2013, after a short period of work in a restaurant in Vittoria, I decided to move to the Cortile Arabo in Marzamemi where I had already been providing consultancy for two years.
In the kitchen of the Arab Courtyard, supported by my brother Giuseppe and my team, in a serene and joyful atmosphere, we create a cuisine that reflects the essence of the multicultural “contaminations” that I have absorbed since I was a child, traditional dishes interpreted in a modern way and in step with the times.
The use of ingredients is always sought after but above all attentive to seasonality and to possibly finding zero-mile and organic products that my territory offers, the only flaw is horse meat, which for ethical and emotional reasons I do not use in making my dishes.
I believe that our culture is still too anchored to tradition and not ready for new products, my creativity is inspired by the simple ingredients of the past that I rework in a modern way, pushing myself with new balances of flavors, techniques and presentations, respecting tradition but with an eye open to the future.
I let myself be guided by curiosity, by unusual combinations and by the desire to surprise, without ever losing sight of the authentic soul of each dish. If my kitchen were a landscape, it would be a sunset by the sea.
When I create a dish, my first goal is to make the customer experience new emotions and sensations, considering that nowadays they are much more inclined to experiment and trust the chef’s advice.
In 2018 I became a member of Cortile Arabo and since then I have continued to transmit my culinary soul.
Currently, in addition to managing the kitchen of Cortile Arabo, I have opened a Sicilian Bar together with some partners in Portopalo di Capo Passero, the town where I live with my family.
In the future I hope to grow further professionally, have a restaurant of my own and take my cuisine around the world.
My professional motto is: never stop in the face of the various vicissitudes, always improve and above all have fun.