Arte e cucina si incontrano sotto le volte affrescate della sala del Ristorante I Carracci, a Bologna: un piatto, Il Mangiafagioli, ispirato all’omonimo dipinto, che diventa punto di connessione tra due mondi, quello della pittura bolognese e quello culinario di chef Agostino Schettino.
Il Mangiafagioli di chef Agostino Schettino Un dipinto dalla semplicità disarmante, che regala al gesto umile del nutrirsi la dimensione immortale dell’arte: Il Mangiafagioli di Annibale Carracci. È proprio
quest’opera, così rivoluzionaria per il suo tempo, l’ispirazione per il piatto di Agostino Schettino, chef del Ristorante I Carracci di Bologna: una Tagliatella fagioli, cozze e plancton marino.
Una creazione che parte dalla modestia del piatto dipinto da Annibale Carracci e viene rivitalizzata dalle radici partenopee dello chef, trasformata in un omaggio personale che fonde la tradizione mediterranea con l’ispirazione artistica del capolavoro carraccesco.
Il dipinto
Quando tra il 1584 e il 1585 Annibale Carracci dipinse Il Mangiafagioli, oggi conservato nella Galleria Colonna di Roma, la sua scelta di rappresentare un uomo comune che consuma un pasto frugale segnò una svolta epocale nella storia dell’arte. L’opera è considerata, infatti, uno dei primi esempi in Italia della
cosiddetta pittura di genere, tipica della tradizione nordica dei pittori fiammingh rielaborata attraverso la sensibilità italiana.
Il dipinto, lontano dai canoni religiosi e aulici dell’epoca, esalta la dignità del quotidiano e restituisce al gesto del nutrirsi un significato universale. L’uomo consuma un pasto povero diventa simbolo di bellezza nascosta nella semplicità.
Annibale Carracci, Il Mangiafagioli, olio su tela, 1584-1585, Galleria Colonna Museo e Pinacoteca, Roma
L’omaggio del Ristorante I Carracci Lo stesso spirito che caratterizza l’opera dell’artista bolognese permea l’esperienza al Ristorante I Carracci.
La sala, adornata dagli affreschi ispirati al Mito di Fetonte e alle allegorie delle stagioni, trasporta gli ospiti in un viaggio tra mito e realtà. La decorazione è attribuita verosimilmente a interventi successivi di allievi della scuola carraccesca, in particolare a Lorenzo Sabbatini per la parte figurativa, mentre Giovanni Luigi Valesio è considerato l’autore dei quattro ton con le allegorie delle Stagioni e delle grottesche. In questo contesto unico, in cui la tradizione artistica bolognese fa da padrona, la cucina di chef Schettino traduce il simbolismo del dipinto di Annibale Carracci in sapori che raccontano l’eleganza dell’essenziale.
Il Mangiafagioli di Schettino non è solo una proposta gastronomica: è un viaggio simbolico che attraversa il tempo e lo spazio. I fagioli, materia prima povera ma nutrimento essenziale, si accompagnano alle cozze, in un abbinamento che richiama la tradizione culinaria partenopea. Il piatto diventa così una tela dove sapori e colori si mescolano, dove ogni elemento dialoga con il dipinto che lo ha
ispirato e ogni boccone evoca il gesto immortalato da Carracci.
In un contesto raffinato e di classe, quello del Grand Hotel Majestic “g Baglioni”, unico 5 stelle lusso di Bologna, la scelta di sublimare ingredienti poveri attraverso una cucina diretta ed elegante, caratteristica distintiva di Agostino Schettino, diventa un vero e proprio atto di valore culturale.
Il piatto diventa un
omaggio all’intuizione di Annibale Carracci, che nel Mangiafagioli nobilitò il gesto quotidiano del nutrirsi a contenuto artistico, rompendo con i canoni tradizionali. A tavola, come sulla tela, lo chef valorizza questo messaggio, offrendo un’esperienza gastronomica che celebra il profondo significato del nutri
corpo e spirito.
Con questo omaggio, il Ristorante I Carracci onora non solo Annibale Carracci e la sua eredità, ma anche il suo profondo legame con Bologna. Una città ricca di storia, dove la tradizione artistica si intreccia inevitabilmente anche con quella gastronomica. L’invito è quello di provare un’esperienza dove l’essenza di un capolavoro rivive in un piatto in cui ogni elemento contribuisce a restituire all’arte, pittorica e culinaria, il suo valore più profondo: la capacità di nutrire, di raccontare, di emozionare.
I CARRACCI
Eleganza, arte e gusto. Elementi racchiusi, come in un prezioso scrigno, che descrivono l’atmosfera del Ristorante I Carracci. Un luogo suggestivo. All’interno del Grand Hotel Majestic, 5 stelle lusso del Gruppo Duetorrihotels, è divenuto un riferimento del fine dining bolognese e meta imperdibile per appassiona
gourmet.
Una sala unica nel suo genere, pochi tavoli intimi, dalla mise en place semplice e raffinata, posizionati sotto le volte seicentesche affrescate dalla scuola dei Carracci.
La cucina è affidata all’abile mano dell’Executive chef Agostino Schettino Campano d’origine, porta ai Carracci una doppia anima: da una parte un’altaristorazione d’hotel con materie prime di lusso e piatti rielaborati con personale creatività; dall’altra un menù d’autore incentrato sui sapori più autentici della
tradizione gastronomica partenopea che racconta con fermezza la fir identitaria del giovane cuoco.
I Carracci, premiato con Tre Forchette dal Gambero Rosso e segnalato dalla prestigiosa Guida Michelin, è simbolo allo stesso tempo di un servizio attento e curato, che rimette al centro la sala, grazie a momenti dinamici come accade nella selezione del Carrello dei formaggi. Inoltre, particolare attenzione viene data
anche alla selezione degli oli extravergini di oliva, considerati non solo un ingrediente essenziale in cucina, ma un vero e proprio filo conduttore che le ogni piatto al territorio e alla sua tradizione.