Giuseppe Imbimbo – Campania

L’Arcimboldo magazine online, prende il nome dal pittore del ‘500 Giuseppe Arcimboldo poiché l’artista realizzò le famose “Teste Composte”, dipinti che rivelavano una figura umana mettendo insieme tra loro prodotti ortofrutticoli, pesci e prodotti di cucina.

” L’Arcimboldo d’Oro ”  ovvero la statuina dorata dalla forma moderna e stilizzata, creata dal 3D Artist Francesco Conte esperto in lighting e look dev www.frankwy.com , nasce per premiare gli Artisti del Gusto, in Italia e all’estero, cioè coloro i quali che con la loro professione e suddivisi per categorie peculiari, rispondono ai seguenti requisiti nell’ambito enogastronomico:“Artisti del Gusto, custodi e ambasciatori di arti antiche, capaci di saper narrare la storia, di comunicare la cultura del proprio territorio, guardando al futuro e restando al passo con i tempi e le tendenze, con unicità e capacità emozionale”.

L’Arcimboldo d’Oro, inoltre equivale al simbolo del Pennello d’Oro, utilizzato dagli artisti per creare le proprie opere.

Dopo una serie di valutazioni da parte di professionisti della comunicazione e dell’ambito gastronomico, meritevoli Artisti del gusto sono entrati a far parte della guida de L’Arcimboldo con l’assegnazione da uno a tre pennelli d’Oro.

Giuseppe Imbimbo è entrato a far parte della Guida 2024 de L’Arcimboldo con l’assegnazione di 2 pennelli d’Oro nella categoria Artista moderno.

Giuseppe ci racconta di sé:

– “Ho 35 anni, il mio percorso professionale ha avuto inizio già durante gli studi alla scuola alberghiera di Avellino, in quegli anni ho partecipato al corso di Pizzeria presso la pizzeria “Carmine Ragno”, storico locale avellinese, rinomato per la bontà e la leggerezza della propria pizza.

Al tempo Giuseppe Capone, era il maestro pizzaiolo della pizzeria “Carmine Ragno” ed è stato proprio lui a trasmettermi la passione e l’amore per “l’Arte Bianca”.

In quegli anni di formazione ho imparato quanto nella pizzeria sia importante lo studio della materia prima oltre che la pratica nel produrre un impasto soffice, gustoso e unico.

Spesso si pensa che la pizza sia solo acqua e farina, mentre invece, un impasto è frutto di un complesso processo chimico che va conosciuto profondamente a cominciare, come detto, dalle caratteristiche organolettiche della principale materia prima: la farina.

Dopo il periodo di formazione, con mio fratello e mio padre decidemmo di aprire una pizzeria da asporto, ma dopo un breve periodo, mi accorsi che per una crescita professionale era indispensabile fare nuove esperienze.

Così ho lasciato l’impresa familiare per iniziare un percorso da dipendente ma con l’obiettivo di migliorare le tecniche per una crescita professionale soddisfacente.

Dopo diverse esperienze, nel 2018 ho iniziato a lavorare presso “Barotto” trasformatasi oggi in “Ottograni”, a Mercogliano in provincia di Avellino, dove ancora attualmente lavoro.

L’incontro con Giuseppe Staiano, titolare della struttura è stata per me una svolta decisiva per la carriera, infatti abbiamo fin da subito condiviso la passione per la pizza ma soprattutto la voglia di crescere professionalmente offrendo un prodotto non solo rispettoso della tradizione ma adeguato e sempre aggiornato ai tempi, e non soltanto per l’impasto, ma anche nei condimenti oggi principalmente fatti dopo cottura per i quali ci siamo avvalsi della collaborazione dello chef Mario Argenziano, altra colonna portante dello staff di “Ottograni”.

Grande attenzione viene posta nella scelta della materia prima, e a questo proposito voglio sottolineare che operiamo in Irpinia, un territorio di eccellenze produttive, come la cipolla ramata di Montoro, i prodotti caseari del Partenio, il tartufo di Bagnoli Irpino solo per citarne alcuni.

Altro elemento essenziale dell’esperienza “Ottograni” è aver selezionato uno staff professionalmente valido ma con la stessa passione e desiderio di crescita, in tutti i rami della struttura: bar, cucina, pizzeria e sala.

Quindi, trovando complicità e collaborazione non solo nel titolare di “Ottograni” ma anche nei colleghi Pietro, Mimmo, Salvatore, che condividono con me l’esperienza in “Ottograni”, abbiamo potuto sperimentare varie tecniche di lievitazione abbinate a diversi tipi di impasti, di miscele di farine e metodi di cottura.

Questa collaborazione ci ha portato a raccogliere gratificanti consensi di pubblico al quale vogliamo proporre sempre qualche cosa di nuovo da gustare.

Per il futuro i sogni sono tanti e speriamo che si traducano presto in progetti da realizzare nel più breve tempo possibile.

Primo fra tutti i progetti condivisi con il titolare è sicuramente quello di aprire altri punti vendita affinché il marchio e il metodo “Ottograni” diventi un punto di riferimento per tutti coloro che hanno la passione della pizza e non solo.

Come mi definisco? Innamorato del mio mestiere e quest’amore spero

che possa trasmettersi nelle pizze, il resto conta poco.

Quale in mio motto professionale? Non ci ho mai pensato ma se dovessi basarmi sulla mia esperienza direi: confrontati sempre con tutti e non avere mai paura di dire “grazie, non lo sapevo”.

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