La storica Gelateria Arnoldo di Trieste compie 100 anni
Diventa l’esercizio commerciale più longevo nella sua specialità. Siamo arrivati a 100 anni, gestita da sempre dalla stessa famiglia originaria della Val Zoldana.
La storia del perché gli abitanti di questa zona iniziarono a dedicarsi al gelato, inizia alcuni secoli fa quando la Val Zoldana ricadeva sotto la giurisdizione veneziana: infatti questa terra era conosciuta per l’ abbondanza di materie ferrose e i suoi abitanti erano dediti alla produzione di chiodi per la Repubblica di Venezia.
Con la caduta della Serenissima, gli zoldani rimasero senza lavoro e per sopravvivere inventarono una nuova attività, la produzione di gelato con le materie del luogo.
Nei primi anni del Novecento i fratelli Arnoldo si trasferiscono a Vienna per lavorare in alcune “botteghe” con la qualifica di mastri gelatai ma allo scoppio della Grande Guerra rientrano in patria.
Cessate le ostilità, i due fratelli decidono di proporre il loro gelato a Trieste, allestendo un primo laboratorio in via dei Crociferi, in zona Cavana: hanno come dipendenti ben undici compaesani, di cui sette girano la città con i loro carrettini mentre gli altri quattro producono il gelato con un grande macchinario giunto appositamente da Vienna.
Nel 1924 arriva la svolta: Olivo abbandona l’attività ambulante e vicino alla stazione ferroviaria trasforma dei vecchi magazzini in laboratorio e rivendita di gelato proponendo “soltanto” sei gusti, fra i quali quelli alla frutta e alle creme.
Durante la seconda Guerra Mondiale il lavoro si svolge a fasce orarie fra un allarme aereo e l’altro, ma appena cessata la sirena i triestini cercano di distrarsi concedendosi almeno un gelato.
Oggi, dopo cento anni, la tradizione continua utilizzando prodotti freschi di prima qualità, sempre osservando scrupolosamente la classica ricetta della tradizione della Val Zoldana.
Per celebrare questo importante traguardo sabato 2 marzo, dalle 14 alle 18, ci sarà una dimostrazione della produzione di gelato con una macchina storica del 1890. foto arnoldo