Enrico Bo

L’Arcimboldo magazine online, prende il nome dal pittore del ‘500 Giuseppe Arcimboldo poiché l’artista realizzò le famose “Teste Composte”, dipinti che rivelavano una figura umana mettendo insieme tra loro prodotti ortofrutticoli, pesci e prodotti di cucina.

” L’Arcimboldo d’Oro ”  ovvero la statuina dorata dalla forma moderna e stilizzata, creata dal 3D Artist Francesco Conte esperto in lighting e look dev www.frankwy.com , nasce per premiare gli Artisti del Gusto, in Italia e all’estero, cioè coloro i quali che con la loro professione e suddivisi per categorie peculiari, rispondono ai seguenti requisiti nell’ambito enogastronomico:“Artisti del Gusto, custodi e ambasciatori di arti antiche, capaci di saper narrare la storia, di comunicare la cultura del proprio territorio, guardando al futuro e restando al passo con i tempi e le tendenze, con unicità e capacità emozionale”.

L’Arcimboldo d’Oro, inoltre equivale al simbolo del Pennello d’Oro, utilizzato dagli artisti per creare le proprie opere.

Dopo una serie di valutazioni da parte di professionisti della comunicazione e dell’ambito gastronomico, meritevoli Artisti del gusto sono entrati a far parte della guida de L’Arcimboldo con l’assegnazione da uno a tre pennelli d’Oro.

Enrico Bo è  nella Guida 2025 de L’Arcimboldo con l’assegnazione di 3 pennelli nella categoria Artista Moderno.

La cucina dello chef Enrico Bo si avvale di solidissime basi tecniche che talvolta entrano in sintonia con influenze asiatiche. Le radici del locale, però, sono ben ancorate alla Liguria. L’approccio caratteristico del ristorante si riflette in particolare nella ricerca delle materie prime: si ricorre unicamente alle primizie dell’orto dell’azienda agricola avviata dai coniugi. Le proteine, invece, sono meticolosamente ricercate tra gli allevatori della valle e i pescatori della costa, in uno stretto sodalizio coi fornitori locali.

La sua cucina segue così i ritmi dettati dalla natura: la stagionalità è esaltata e rispettata in tutte le sue forme. Esempio su tutti e signature dish del locale è l’Anguilla su brace d’ulivo, piatto raccomandato anche dalla Guida. L’accompagnamento dell’anguilla è costituito da un aromatico brodo di erbe, arricchito nella sua versione estiva con Erba Luisa. La cottura alla griglia sul legno degli ulivi della tenuta: i rami rilasciano i loro aromi nel pesce, rendendolo profumatissimo.

Tanti ristoranti e consulenze sparsi in tutta Italia a essere stato inserito nella Guida Michelin la quale centra con impeccabile precisione la categoria di riferimento: ligure. Non solo una mera questione geografica, ma l’esaltazione di una cucina “che propone un’intelligente rilettura delle tradizioni liguri, accompagnata da qualche divagazione più esotica”.

Altro punto di forza sono le erbe spontanee raccolte nell’orto che costituiscono la farcia dei Plin di prebugiun, ricotta di Cabanne, parmigiano. La pasta ripiena è centrale dei suoi menu : viene stesa artigianalmente ogni giorno e chiusa al momento del servizio.

Anche nella proposta dei dolci emergono l’amore per la pasta fresca e per gli elementi del territorio: La Liguria in un raviolo. Limone, olio evo, pinoli, mandorle aromatiche ne è un esempio.

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