L’Arcimboldo magazine online, prende il nome dal pittore del ‘500 Giuseppe Arcimboldo poiché l’artista realizzò le famose “Teste Composte”, dipinti che rivelavano una figura umana mettendo insieme tra loro prodotti ortofrutticoli, pesci e prodotti di cucina.
” L’Arcimboldo d’Oro ” ovvero la statuina dorata dalla forma moderna e stilizzata, creata dal 3D Artist Francesco Conte esperto in lighting e look dev www.frankwy.com , nasce per premiare gli Artisti del Gusto, in Italia e all’estero, cioè coloro i quali che con la loro professione e suddivisi per categorie peculiari, rispondono ai seguenti requisiti nell’ambito enogastronomico:“Artisti del Gusto, custodi e ambasciatori di arti antiche, capaci di saper narrare la storia, di comunicare la cultura del proprio territorio, guardando al futuro e restando al passo con i tempi e le tendenze, con unicità e capacità emozionale”.
L’Arcimboldo d’Oro, inoltre equivale al simbolo del Pennello d’Oro, utilizzato dagli artisti per creare le proprie opere.
Dopo una serie di valutazioni da parte di professionisti della comunicazione e dell’ambito gastronomico, meritevoli Artisti del gusto sono entrati a far parte della guida de L’Arcimboldo con l’assegnazione da uno a tre pennelli d’Oro,
Emanuele Petrosino è nella Guida 2025 de L’Arcimboldo con l’assegnazione di 3 pennelli nella categoria Artista Universale.
Noi dell’Arcimboldo l’anno scorso siamo stati in provincia di Lecco, a pochi chilometri dal “Quel ramo de lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi” tanto raccontato dallo scrittore Alessandro Manzoni; ci troviamo precisamente a Oggiono, un piccolo paesino, che si affaccia sul Lago di Oggiono e di Annone…
Qui, tra il verde della campagna e le atmosfere di questo piccolo specchio d’acqua lacustre, sconosciuto ai molti, è arrivata una Stella Michelin…
E’ la stella di “Bianca al Lago by Emanuele Petrosino”, il gastronomico di Bianca Relais della Famiglia Spreafico, guidato dallo chef campano, ma di origini laziali, Emanuele Petrosino che da metà del 2020, con la sua brigata, ha preso le redini della cucina del relais di design affacciato sul Lago di Oggiono.
Fu una vera riconferma per lo chef Petrosino che nel 2019 viene insignito del titolo di “Giovane Chef Michelin 2019” e porta a “I Portici Hotel di Bologna” la prima Stella Michelin, a solo 8 mesi dalla guida da chef del ristorante della struttura.
Una Stella Michelin a una cucina fortemente identitaria e personale, di grande impatto estetico e di ricerca costante del gusto in ogni piatto. Un’identità culinaria marcata che lavora sui concetti di essenzialità, estetica del gusto e valorizzazione dell’elemento vegetale con grande eleganza e rigore. Italianità e mediterraneità i fulcri su cui lo chef imposta ogni sua portata in una ricerca costante dell’elemento visivo, tra colore e design, che denota la sua forte passione per l’arte e la cromia.
Una cucina d’emozione che stimola i sensi conducendo il commensale a un viaggio parallelo tra esperienza gastronomica pura e un’esperienza introspettiva che porta al cuore della filosofia dello chef Petrosino.
Emanuele Petrosino, classe 1986 di Latina, matura la sua passione per la cucina in famiglia, grazie all’amore per il focolare domestico della nonna. Di questa né fa una scelta di vita, indirizzando i suoi studi all’”Istituto Professionale Alberghiero De Gennaro” di Vico Equense.
L’alternanza scuola-lavoro ed i lunghi periodi lontani da casa forgeranno la sua carriera, costellata di successi e sacrifici: “Ai grandi riconoscimenti corrispondono grandi responsabilità” ad oggi è uno dei suoi motti.
In questa prospettiva, tutte le esperienze lavorative sono state segnanti e formative, come ad esempio quelle al Coutanceau di La Rochelle (F), a Piazza Duomo di Alba (CN) o a Taverna Estia di Brusciano (NA), accrescendo di volta in volta “quel bagaglio” e contraddistinguendosi in ognuna.
Con l’arrivo al Danì Maison, accantona tecnica e teoria, per dare spazio ad nuovo culinary concept, basato sulla sana insoddisfazione verso qualcosa di “invisibile agli occhi”.
Infatti, il metodo (quasi maniacale) maturato sarà una delle peculiarità che spingerà la Michelin ad insignirlo del titolo di “Giovane Chef Michelin 2019” ed a conferirgli la stella, dopo soli otto mesi alla guida da chef del ristorante de “I Portici Hotel” a Bologna.
A questo riconoscimento si aggiungeranno la medaglia d’oro del “Gran premio internazionale della Ristorazione” negli anni 2019 e 2020; il Premio di “Dire, Fare, Sognare” nella sezione innovazione per la sua cucina d’autore nel panorama dei “grandi maestri”.
La sete di crescita e la ricerca di una realtà a misura d’uomo, lo spingono sulle rive del lago di Annone: grazie al supporto della famiglia Spreafico, guiderà l’intero comparto gastronomico del Bianca Relais.
Il ristorante “Bianca sul lago by Emanuele Petrosino” è la pagina bianca su cui scrivere le idee finora sopite.
La cucina di Emanuele si eleva ad un registro aulico, in cui i “sentimenti romantici” si fondono con la passione per l’arte impressionista.
“En plein air” diventa il cardine della sua cucina, espressa fortemente nel piatto “Tra-Monti”: il paesaggio in continuum con Bianca e l’orizzonte su cui il tavolo si proietta ed i sentimenti di nostalgia dati dal tramonto prendono forma. La distanza da casa si annulla sotto lo stesso cielo.
Il contatto con la natura ed il rispetto per l’ambiente sono diventati col tempo dei temi a lui cari, segnando così la sostenibilità tra le priorità della sua cucina.
Elemento che si denota nella cura dell’orto a Bianca, nella scelta di prodotti del territorio e di piccole aziende che prediligono la produzione di qualità: il vegetale nella sua essenza primitiva diventa sempre più protagoniste dei suoi piatti.
La cucina di Emanuele è una cucina identitaria, derivante dalla sua personalità, che non ha un confine territoriale o regionale, ma che fa leva sulla memoria del gusto.
Avvicinarsi alla sua cucina sarà come un’esperienza introspettiva di questo eclettico e moderno chef.