Antonio Smimmo – Campania

L’Arcimboldo magazine online, prende il nome dal pittore del ‘500 Giuseppe Arcimboldo poiché l’artista realizzò le famose “Teste Composte”, dipinti che rivelavano una figura umana mettendo insieme tra loro prodotti ortofrutticoli, pesci e prodotti di cucina.

” L’Arcimboldo d’Oro ”  ovvero la statuina dorata dalla forma moderna e stilizzata, creata dal 3D Artist Francesco Conte esperto in lighting e look dev www.frankwy.com , nasce per premiare gli Artisti del Gusto, in Italia e all’estero, cioè coloro i quali che con la loro professione e suddivisi per categorie peculiari, rispondono ai seguenti requisiti nell’ambito enogastronomico:“Artisti del Gusto, custodi e ambasciatori di arti antiche, capaci di saper narrare la storia, di comunicare la cultura del proprio territorio, guardando al futuro e restando al passo con i tempi e le tendenze, con unicità e capacità emozionale”.

L’Arcimboldo d’Oro, inoltre equivale al simbolo del Pennello d’Oro, utilizzato dagli artisti per creare le proprie opere.

Dopo una serie di valutazioni da parte di professionisti della comunicazione e dell’ambito gastronomico, meritevoli Artisti del gusto sono entrati a far parte della guida de L’Arcimboldo con l’assegnazione da uno a tre pennelli d’Oro.

Antonio Smimmo è entrato a far parte della Guida 2024 de L’Arcimboldo con l’assegnazione di 2 Pennelli d’Oro nella categoria ” Artista Contempraneo “.

Antonio ci racconta di sé: – “Il mio percorso nel mondo della pizza è cominciato per caso o forse per necessità economiche familiari, motivo per cui da ragazzino ho abbandonato la scuola. Ero molto incline allo studio e ho preferito iniziare a lavorare, portando avanti questo mestiere come una sorta di riscatto, diventando il mio personale passe-partout.

Sono entrato nel mondo pizza all’età di 13 anni, chiudendo i cartoni delle pizze, per poi passare al condire le pizze stesse all’uscita del forno, pulivo la postazione dei pizzaioli e l’intera area della pizzeria, penso che i lavori umili formino gli uomini del domani, mi sono reso conto che formarsi insieme ad altre persone e colleghi è importante.

Più passava il tempo più nasceva in me la curiosità di un mondo nuovo tutto da scoprire, il lavorare a stretto contatto con persone molto più grandi di me e con molta più esperienza ha fatto nascere in me un senso di appartenenza a quel mondo che prima lo vedevo solo come un bisogno economico.

Ho iniziato la mia formazione professionale in una pizzeria del piccolo comune di Parete in provincia di Caserta, iniziando dal basso, formandomi, evolvendomi e crescendo man mano.

Ho affrontato molti sacrifici, i vari spostamenti in Europa quasi dieci anni, mi hanno permesso di acquisire maggiore dimestichezza e conoscenza delle materie prime dal punto di vista del profilo organolettico. 

Mi sono stabilito a Londra dove sono rimasto per dieci lunghi anni, anche in questo nuovo territorio ho avuto l’opportunità di cogliere svariate occasioni per imparare nuovi metodi e nuove tecniche di lavorazione di prodotti alimentari.

Sono padre di un bellissimo bambino e ho una compagna che mi ha sempre supportato e ‘’sopportato’’ nelle mie scelte, a lei devo molti dei miei traguardi raggiunti, come devo tanto anche alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto, ho avuto la fortuna di avere dei pilastri portanti che mi hanno sempre sorretto in qualsiasi momento di difficoltà.

Sono ambizioso, il mio lavoro è minuzioso, strettamente legato al territorio, alla materia prima utilizzata, ai prodotti stagionali reperibili lungo il corso dell’anno. La tradizione è alla base della mia pizza, sono figlio di un territorio che ha da offrire prodotti sublimi, scrivo e descrivo la mia storia esprimendo me stesso attraverso un semplice disco di pasta ‘’Pizza’’, che definisco innovativa poiché l’innovazione è intrinseca nell’essere umano stesso.

La mia strada nel mondo pizza non è stata tutto rose e fiori come si sul dire, per me è stata un’esperienza importante ed evolutiva, perché mi ha permesso di mettermi in gioco.

Ho tanti progetti che desidero realizzare in futuro, ma sono scaramantico e ne svelo solo uno; li tengo un po’ come i sogni nel cassetto, gelosamente custoditi e al momento giusto li estraggo così potranno prendere forma. Il primo fra tanti è quello di aprire una pizzeria tutta mia, penso che sia un progetto ricorrente di tutti i pizzaioli, è come se dopo essersi messi tante volte in gioco si arriva ad un punto che si raccoglie tutto ciò che si è trovato sul proprio percorso, ci si siede si guarda in dietro è si estrae quel famoso sogno nel cassetto, trasformandolo in un bellissimo progetto.

Il mio motto è: tradizione e innovazione.

Possono sembrare due concetti opposti quasi agli antipodi, ma strettamente interconnessi tra loro. Tradizione come trasmissione nel tempo, da una generazione alle seguenti, notizie, memorie, testimonianze, inteso come un semplice atto di tramandare informazioni, un bagaglio di notizie riguardante un qualcosa del passato, che può essere messo in pratica. La tradizione intesa come la ricerca di prodotti di nicchia, la pizza così viene vista come un mezzo per descrivere l’identità di un territorio. Il saper fare la pizza non è solo quindi l’insieme agglomerato di tecniche, ma è anche l’emergere della cultura che passa di mano in mano e di mente in mente.

Per Innovazione intendo l’uso di tecniche, metodi, concetti e strumenti nuovi, ciò non tralasciando l’immancabile importanza della tradizione bilanciando il giusto equilibrio, da poter ottenere quel prodotto che rispecchia la peculiarità autoctona del territorio, dimostrando resilienza nell’affrontare le sfide nel mondo dell’arte bianca”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *