Francesco De Gregorio

L’Arcimboldo magazine online, prende il nome dal pittore del ‘500 Giuseppe Arcimboldo poiché l’artista realizzò le famose “Teste Composte”, dipinti che rivelavano una figura umana mettendo insieme tra loro prodotti ortofrutticoli, pesci e prodotti di cucina.

” L’Arcimboldo d’Oro ”  ovvero la statuina dorata dalla forma moderna e stilizzata, creata dal 3D Artist Francesco Conte esperto in lighting e look dev www.frankwy.com  , nasce per premiare gli Artisti del Gusto, in Italia e all’estero, cioè coloro i quali che con la loro professione e suddivisi per categorie peculiari, rispondono ai seguenti requisiti nell’ambito enogastronomico:“Artisti del Gusto, custodi e ambasciatori di arti antiche, capaci di saper narrare la storia, di comunicare la cultura del proprio territorio, guardando al futuro e restando al passo con i tempi e le tendenze, con unicità e capacità emozionale”.

L’Arcimboldo d’Oro, inoltre equivale al simbolo del Pennello d’Oro, utilizzato dagli artisti per creare le proprie opere.

Dopo una serie di valutazioni da parte di professionisti della comunicazione e dell’ambito gastronomico, meritevoli Artisti del gusto sono entrati a far parte della guida de L’Arcimboldo con l’assegnazione da uno a tre pennelli d’Oro.

Francesco De Gregorio è entrato a far parte della Guida 2025 de L’Arcimboldo con l’assegnazione di 2pennelli d’Oro nella categoria Artista Espressionista.

Francesco De Gregorio, titolare e chef del ristorante

Cecì Ristorante – Una promessa di cucina di Angri, ci racconta di sé:

“Il mio percorso professionale inizia 12 anni fa; dopo aver conseguito il diploma in ragioneria, mi sono dedicato finalmente a quello che da sempre mi appassiona, ovvero la cucina.

Ho frequentato la scuola professionale Dolce e Salato dello chef Giuseppe Daddio, che fortunatamente mi ha subito inserito nel mondo dell’alta ristorazione, grazie alla quale ho capito che la disciplina è alla base di tutto.

Dopo la formazione, ho avuto esperienze in ristoranti ed Hotel stellati, in tutt’Italia ed all’estero, come ad “Il Pellicano” di Porto Ercole, il Mudec di Milano e l’ Enoteca Turi di Londra.

La mia cucina è di base classica-mediterranea che con il tempo si è evoluta in contemporanea, ma senza trascurare gli aspetti che la tradizione esige: mangiar bene, con quello che la stagione offre nel territorio.

Parlando di territorio, dopo le varie esperienze che mi hanno portato lontano dai miei affetti, con il lockdown, per ovvi motivi, sono dovuto ritornare, ed è stato quello il momento in cui ho deciso di voler mettere a disposizione della mia terra tutto quello che avevo imparato in giro, con l’obiettivo di valorizzare i prodotti locali, che a mio avviso sono tra i migliori.

Nel mio ristorante voglio trasmettere quello che è un po’ il mio stile di vita, infatti la mia famiglia da generazioni coltiva con passione i terreni circostanti e tramanda di padre in figlio i segreti ed i valori di un’agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente.

Questi valori poi, venivano e vengono messi tutt’oggi in cucina, da mia nonna e mia madre, che con le loro sapienti mani, trasformano quegli ortaggi e quelle verdure cresciute con tanta fatica, in piatti deliziosi ogni giorno.

Allora nella mia cucina voglio trasmettere questo: l’importanza del rispetto della stagionalità del prodotto e valorizzare in primis quelli che sono le materie prime del nostro territorio (molte delle quali provengono ogni giorno dai nostri orti).

Proprio dall’amore verso la mia famiglia e la mia terra, nasce nel centro storico di Angri, Cecì-Una promessa di cucina.

Infatti, il nome stesso del ristorante deriva dall’unione dei nomi di due persone a me care e pilastri della mia vita:

“Ce” sta per Cecilia, ovvero il nome di mia nonna, che ancora oggi, ogni domenica cucina per tutta la nostra famiglia, (perché riunirsi con tutti i fratelli, cugini e zii la domenica a casa di nonna è un vero e proprio rituale sacro)

“Cì” sta per Ciccio, ovvero nonno Francesco, che anche se non è fisicamente qui con noi, lo porto nel cuore e nella mente ogni giorno, perché è con lui che ho imparato le basi della cultura contadina quando fin da piccolo mi portava in giro tra gli orti, insegnandomi la differenza tra una piantina e l’altra e soprattutto, quanto amore serva per farle crescere sane e buone. Ed è a lui che ho fatto una promessa: quella di cucinare e portare i loro insegnamenti in tavola.

Ho trentadue anni e tanta strada da percorrere davanti a me, spero un giorno di diventare un punto di riferimento per chi ama il mangiar bene.

Attualmente, oltre a gestire il mio ristorante sono un docente di cucina presso l’istituto di formazione Uniconsul Srl a Pagani in provincia di Sa”.

Il suo motto professionale: “È più difficile immaginarla che viverla”

Francesco De Gregorio – Campania

L’Arcimboldo online magazine, takes its name from the 16th century painter Giuseppe Arcimboldo because the artist created the famous “Composed Heads”, paintings that revealed a human figure by putting together fruit and vegetables, fish and kitchen products.

” L’Arcimboldo d’Oro ” or the golden statuette with a modern and stylised shape, created by the 3D Artist Francesco Conte expert in lighting and look dev www.frankwy.com , was created to reward the Artists of Taste, in Italy and abroad, that is, those who with their profession and divided into specific categories, meet the following requirements in the food and wine sector:

“Artists of Taste, custodians and ambassadors of ancient arts, capable of telling the story, communicating the culture of their territory, looking to the future and keeping up with the times and trends, with uniqueness and emotional capacity”.

The Arcimboldo d’Oro is also equivalent to the symbol of the Golden Brush, used by artists to create their works.

After a series of evaluations by professionals in the communication and gastronomic fields, deserving Artists of Taste have become part of the L’Arcimboldo guide with the assignment of one to three Golden Brushes.

Francesco De Gregorio has become part of the 2025 Guide of L’Arcimboldo with the assignment of 2 Golden Brushes in the Expressionist Artist category.

Francesco De Gregorio, owner and chef of the restaurant

Cecì Ristorante – Una promessa di cucina in Angri, tells us about himself:

“My professional career began 12 years ago; after obtaining a diploma in accounting, I finally dedicated myself to what I have always been passionate about, namely cooking.

I attended the Dolce e Salato professional school of chef Giuseppe Daddio, who fortunately immediately introduced me to the world of fine dining, thanks to which I understood that discipline is the basis of everything.

After training, I had experiences in starred restaurants and hotels, throughout Italy and abroad, such as “Il Pellicano” in Porto Ercole, the Mudec in Milan and the Enoteca Turi in London.

My cuisine is classically Mediterranean in basis, which has evolved simultaneously over time, but without neglecting the aspects that tradition requires: eating well, with what the season offers in the area.

Speaking of the area, after the various experiences that took me away from my loved ones, with the lockdown, for obvious reasons, I had to return, and that was the moment when I decided to want to make available to my land everything I had learned around, with the aim of enhancing local products, which in my opinion are among the best.

In my restaurant I want to convey what is a bit of my lifestyle, in fact my family has been passionately cultivating the surrounding land for generations and has passed down the secrets and values ​​of sustainable and environmentally friendly agriculture from father to son.

These values ​​were and are still put into the kitchen today by my grandmother and my mother, who with their expert hands transform those vegetables and greens grown with so much effort into delicious dishes every day.

So in my kitchen I want to convey this: the importance of respecting the seasonality of the product and valorizing first and foremost the raw materials of our territory (many of which come every day from our gardens).

It is precisely from the love for my family and my land that Cecì-Una promessa di cucina was born in the historic center of Angri.

In fact, the name of the restaurant itself comes from the union of the names of two people dear to me and pillars of my life:

“Ce” stands for Cecilia, or the name of my grandmother, who still today, every Sunday cooks for our entire family, (because getting together with all the brothers, cousins ​​and uncles on Sundays at grandma’s house is a truly sacred ritual)

“Cì” stands for Ciccio, or grandfather Francesco, who even if he is not physically here with us, I carry him in my heart and mind every day, because it is with him that I learned the basics of peasant culture when, since I was little, he took me around the vegetable gardens, teaching me the difference between one plant and another and above all, how much love it takes to make them grow healthy and good. And it is to him that I made a promise: to cook and bring their teachings to the table.

I am thirty-two years old and have a long road ahead of me, I hope one day to become a point of reference for those who love to eat well.

Currently, in addition to managing my restaurant, I am a cooking teacher at the Uniconsul Srl training institute in Pagani in the province of Sa”.

His professional motto: “It is more difficult to imagine it than to live it”

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