di Angela Merolla
“ U Pallarell ” Anche in autunno continua il fascino della vigna, a Masseria Piccirillo i grappoli dagli acini piccoli e rotondi come una palla “pallarell”, sono stati accuratamente raccolti e portati in cantina ora i pampini sono colorati di rosso e lentamente vanno ad ingiallire. Il territorio del Pallagrello è tra i massicci montuosi del Taburno e del Matese, le vigne di Carmine Piccirillo sono a Caiazzo, lui è un viticoltore di grande esperienza, conosce forza e debolezza del Pallagrello, sa come lasciarlo esprimere al meglio.
Era questo il vino amato dai re Borbone, perso nel tempo e poi recuperato con tenacia nei primi anni novanta ed è questo vitigno autoctono e ricco di storia il privilegiato nei vigneti di Carmine Piccirillo, che è stato tra i primi viticoltori a piantarlo nelle sue terre credendo fortemente nelle sue uniche peculiarità.
L’ho conosciuto davanti a una pizza in compagnia di amici, dove in abbinamento c’era il suo Pallagrello bianco Masseria Piccirillo “Beati Colli”, Terre del Volturno Igt, annata 2012 un vino che nasce e sosta in acciaio per conservarne il carattere, un bel giallo paglierino luminoso che regala delicati profumi di frutta fresca, con accenti di erbe della macchia mediterranea, una buona freschezza che si equilibra al palato regalando una lunga persistenza aromatica.
Il Pallagrello bianco è sicuramente più delicato ed elegante, rispetto al Pallagrello n suo rosso rubino intenso che risulta vino potente e più strutturato. Traspare dal suo modo di raccontare la vigna e il vino, una profonda abnegazione al suo lavoro, che è onesto e semplice come il suo che asseconda l’occasione si presenta in abito scuro o in abito chiaro.
Angela Merolla